L’emergenza sanitaria affrontata in questi ultimi due anni, ha cambiato inevitabilmente le abitudini e lo stile di vita di ognuno di noi. Dunque, vediamo insieme come la Digital Education può migliorare la qualità dell’apprendimento.
In particolare, il sistema scolastico italiano ha subito una trasformazione, dettata da ripetuti confinamenti e misure di contenimento del contagio che hanno di fatto impedito agli alunni di accedere alle classi.
La formazione a distanza, chiamata anche DAD, è fortunatamente venuta in aiuto di docenti e studenti. Questa ha consentito la graduale ripresa delle lezioni e il proseguimento degli ultimi due anni scolastici.
L’adozione di piattaforme online e strumenti informatici, quali PC, laptop e tablet, da parte dell’intero settore scolastico, ha quindi consentito a tutti gli stakeholders di testare le potenzialità della formazione a distanza.
La digital education nell’anno scolastico 2021/2022
Guardando avanti per l’inizio dell’anno scolastico 2021/2022, governi e insegnanti hanno iniziato a pensare in modo diverso all’insegnamento. Stiamo parlando di Digital Education: l’innovazione nel mondo scolastico e dell’apprendimento.
L’utilizzo di Internet e delle tecnologie multimediali contribuisce infatti a migliorare la qualità dei percorsi di apprendimento.
La digital education, oltre a facilitare l’accesso all’istruzione gratuita sotto forma di corsi brevi, attività, laboratori virtuali e mondi virtuali, consente la collaborazione a distanza. Inaugurando così, una nuova era di condivisione remota e servizi di scambio che includono materiali di terze parti certificate.
In questo senso , la scuola deve ripensare la sua funzione e il suo ruolo nel campo della digital education. Offrendo l’accesso alle fonti digitali garantite dalle case editrici.
I media digitali presuppongono un consumo più evoluto e granulare dei contenuti. Resi utili tramite piattaforme dedicate che consentono a docenti e studenti di integrare una selezione di risorse di qualità create da altri in documenti ed idee, a beneficio di tutta la comunità scolastica.
Andrea Netti – Innovation Manager